Relazione sullo stato di avanzamento delle attività novembre 2009

Progetto: Formazione Istituzionale, Ricerca e Documentazione per lo Sviluppo Agroforestale Sostenibile delle Comunità Mapuche del Cile

Relazione sullo stato di avanzamento delle attività  novembre 2009

SOGGETTO PROPONENTE: Centro Studi Americanistici “Circolo Amerindiano”  

PARTNER: Centro Interdipartimentale Studi sull’America Indigena Università di Siena (CISAI); Autorità Tradizionali delle comunità coinvolte

DURATA: 24 mesi (necessarie almeno 2 estati australi[1])

INIZIO ATTIVITA’: Novembre 2007

AREA: Coñaripe, comune di Panguipulli, Regione XIV de los Rios, circa 100 Km. A Sud di Temuco, Chile

Obiettivo generale del progetto

Aumentare la capacità delle comunità mapuche nella gestione ambientale partecipata e sostenibile sia dal punto di vista ambientale che culturale, per arrivare alla formulazione dei piani di gestione locale e alla stipula degli accordi con CONAF.

Per promuovere una gestione armonica delle risorse del territorio attraverso la partecipazione attiva delle comunità rurali dell’area del Comune de Panguipulli (Sector de Coñaripe, XV Región de los Rios, Chile) ai processi di valorizzazione dell’economia rurale, del patrimonio ambientale e culturale ed alla predisposizione di uno sfruttamento eco-sostenibile delle risorse agro-forestali dell’area e alla offerta turistica, è essenziale fornire gli strumenti affinché queste comunità possano partecipare al processo. La presenza di accordi per la gestione del territorio stipulati con CONAF, rendono ancora più urgente la formazione di tecnici e professionisti per avviare le fasi previste negli accordi

Obiettivi specifici del progetto

  1. Realizzare un corso di formazione per consolidare e rafforzare le capacità delle comunità nella gestione delle risorse agroforestali e culturali dell’area del lago Calafquen e del Parco Nazionale di Villarrica.
  2. Realizzare un censimento delle risorse agroforestali disponibili nell’area.
  3. Creare un Centro di Documentazione (banca dei saperi) dove raccogliere, integrare e rendere disponibili i saperi sugli usi tradizionale, sulla gestione e sfruttamento delle risorse agro-forestali e culturali dell’area, oltre a tutte le informazioni necessarie ad una moderna gestione del territorio.
  4. Proseguire ed ampliare le ricerche scientifiche effettuate sino ad ora dal CISAI nell’area congiuntamente con personale del CTT a supporto dei piani di sviluppo ed alla formazione. Organizzare e sistematizzare i dati raccolti nelle precedenti ricerche sul campo e delle pubblicazioni realizzate o in via di realizzazione per inserirle nel Centro di Documentazione
  5. Elaborare una strategia di sfruttamento delle risorse agroforestali e di sviluppo locale da un punto di vista indigeno, fondata sul recupero dei saperi tradizionali, ed avviare lo sfruttamento sostenibile delle risorse agroforestali presenti nell’area.
  6. Formare un equipe per la produzione di materiali didattico informativi, documenti audiovisivi e notiziari, la digitalizzazione dei documenti e la gestione del centro di documentazione.
  7. Rendere pienamente operativa la convenzione stipulata con CONAF per la gestione delle aree tradizionalmente appartenenti alle comunità mapuche inserite nell’area del parco.
  8. Il recupero queste pratiche consentirà di offrire al mercato una produzione aggiornata con maggiore prospettiva commerciale

Premessa

In questa occasione presentiamo un aggiornamento delle attività e dei risultati relativi al periodo giugno – novembre 2009

Documenti e relazioni precedenti:

  • Presentazione progetto e stato avanzamento a Marzo 2008, realizzata durante il XXX convegno Internazionale di americanistica Il testo dell’intervento è pubblicato negli atti del XXX Convegno di Americanistica (Malfatti, 2009)[2].
  • Relazione sullo stato di avanzamento delle attività Luglio 20092.
  • Nel 2009, nel corso del XXXI convegno Internazionale di Americanistica è stato presentato lo stato di avanzamento aggiornato a Maggio 2009

Nel testo che segue, se non diversamente specificato, con il termine progetto intendiamo riferirci al progetto Formazione Istituzionale, Ricerca e Documentazione per lo Sviluppo Agroforestale Sostenibile delle Comunità Mapuche dell’Area Coñaripe, Cile.

Contesto

Nel Parco Nazionale Villarrica sono state incluse molte delle aree dove le comunità Mapuche  svolgevano attività tradizionali: pascolo estivo (Veranadas), raccolta dei Piñones (i frutti dell’Araucaria), raccolta di piante medicinali e frutti silvestri. In queste aree sono anche ubicate molte delle sorgenti dell’acqua utilizzate dagli abitanti delle comunità. Tra i beni immateriali inclusi nell’area del parco sono compresi siti cerimoniali, percorsi, luoghi di riferimento di importanti eventi delle storie familiari dei vari lignaggi, della mitologia e cosmogonia locale.

L’aspetto forse più rilevante è che, oltre ad essere esclusi dal libero accesso a queste aree, le popolazioni locali rischiano di essere completamente escluse dalle decisioni legate allo sfruttamento turistico e commerciale già in atto in queste aree.

La situazione attuale conferma che l’intervento del progetto “Formazione Istituzionale, Ricerca e Documentazione per lo Sviluppo Agroforestale Sostenibile delle Comunità Mapuche dell’Area Coñaripe, Cile” era urgente e necessaria.

Stato di avanzamento delle attività

Negoziazioni

Come effetto dei risultati ottenuti[3] tra la fine del 2008 e la metà del 2009, è stata realizzata una nuova georeferenziazione dei confini da parte degli esperti del governo e dei tecnici del progetto e individuate due principali strategie per il riconoscimento dei diritti sulle terre all’interno del parco:

  1. Verifica delle eventuali sovrapposizioni tra titoli di proprietà e titulos de merced[4] detenuti dalle comunità e territorio del parco.
  2. Riconoscimento dei diritti di uso ancestrale (uso tradizionale).

Gli accordi presi il 12 dicembre 2008 con i rappresentanti di CONAF e degli enti interessati, prevedevano, nel caso fossero rilevate sovrapposizioni di titoli, l’apertura di un tavolo di negoziazione sulle assegnazioni di questi territori.

Realizzare i nuovi rilievi e la rielaborazione delle carte digitali ha comportato grandi sforzi dal punto di vista tecnico che nella gestione delle relazioni tra le parti interessate. Operativamente spesso non è stato possibile effettuare i rilievi congiuntamente per difficoltà nel fissare le date tenendo presenti gli impegni dei tecnici governativi, dei rappresentanti locali e degli informatori chiave.

I risultati di questa fase di negoziazioni sono riassunti in una relazione tecnica di CONADI[5], in particolare:

  • CONADI, riconosce la richiesta da parte delle comunità fondata sull’uso ancestrale delle aree incluse nel parco demarcate come di uso tradizionale, invitando comunità e parco ad avviare un lavoro congiunto per determinare le modalità di accesso alle risorse naturali in accordo con le disposizioni di protezione ambientale del parco, aprendo la strada per una nuova fase di dialogo.
  • Dall’analisi di dettaglio dei rilievi sul terreno e dei titoli di proprietà non risultano rilevanti sovrapposizioni tra titoli di proprietà.

Senza dubbio questo porta a compimento l’obiettivo di appoggio delle negoziazioni. Come effetto secondario evidenziamo che questi due anni di lavoro hanno consolidato, in molti dei partecipanti, il la presa di coscienza dell’importanza di una solida organizzazione intra e intercomunitaria, dell’appoggio di organizzazione esterne e la preparazione dei rappresentanti per la buona riuscita delle negoziazioni.  Da parte della comunità di Traitraico si rileva una frustrazione sulle aspettative di  ottenere velocemente la proprietà su oltre 600 ha di terreno boschivo.

Il riconoscimento dei diritti di uso ancestrale, nonostante sia un risultato rilevante dal punto di vista etico, dal punto di vista pratico incanala la trattativa su un percorso lungo e complesso. Non esiste una legislazione chiara che possa condurre ad un diritto certo e le trattative sugli accessi alle aree protette avvengono a livello locale, per cui non sempre con uguali risultati. In Cile l’applicazione dei quadri di riferimento del diritto internazionale, la Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni della ONU e la convenzione 169 della OIT, sono ancora in fase ancora iniziale. La problematica è tutt’oggi complessa, controversa e dibattuta a livello mondiale.

Altro elemento importante è costituito dalla assenza in Cile di una legge efficace nella protezione delle terre comunitarie che ne garantisca la proprietà collettiva inalienabile. Le proprietà sono spesso assegnate alle comunità costituite, giuridicamente l’equivalente di associazioni, e all’interno del consiglio dei rappresentanti può essere deciso di suddividere la proprietà o venderne una parte. Le restrizioni sulla compravendita di terre indigene sono facilmente aggirabili.

Questi meccanismi generano complesse, e a volte distruttive, problematiche nella gestione del potere all’interno delle comunità e tra comunità stesse, come già evidenziato in precedenti documenti[6].

Dettaglio

Per quanto riguarda i titoli di proprietà, i membri della comunità di Traitraico, Pocura Coñaripe Alto (Kurimawiza) reclamano un diritto di proprietà ancestrale sullo spazio che lo stato ha destinato a Parco Nazionale e che entro la fine del 2009 verrebbe iscritto al catasto dei beni pubblici.

Nello specifico, nel settore di Traitraico, oltre ai diritti di proprietà ancestrale (uso tradizionale del territorio, vengono reclamati diritti su un area di terreno boschivo fondati su di un titolo di proprietà vigente dal 1914 a nome di Felipe Caripàn. I limiti naturali della proprietà reclamata si ubicano tra la sorgente del ruscello Comonohue e una montagna denominata Pichi Mili Mili, Secondo i punti geografici indicati dal Lonko la superficie sovrapposta ai limiti sarebbe di oltre 600 ha, costituita prevalentemente da terreno boschivo.

D’altra parte, esiste una controversia sulla effettiva ubicazione della sorgente in questione, e altre fonti la ubicano in un punto geografico tale per cui la sovrapposizione di proprietà tra Traitraico e parco sarebbe praticamente inesistente. CONADI e Bienes Nacionales hanno rifiutato la obiezione di sovrapposizione di proprietà tra parco e proprietà della comunità Juan Caripan, e al momento la soluzione di questa controversia sarebbe possibile solo ricorrendo alla giustizia ordinaria e realizzando una perizia legale, cosa che comunque esula dalle competenze e dagli obiettivi del nostro progetto.

Rete di organizzazioni

Nel periodo giugno 2009 – Novembre 2010 sono state consolidate le attività di collaborazione con altri progetti simili nei territori della comunità di Reigolil (Currarehue) e nell’Area di Quinquen

Seminari e convegni

Il progetto ha patrocinato il seminario Conservación en Territorios Indígenas: Experiencias, Regulación y Desafíos tenutosi il 20 e 21 agosto 2009 in località Afunalhue (Villarrica). Il seminario aveva l’obiettivo di presentare le attività delle comunità indigene del Cile nell’ambito della gestione di aree protette, favorire lo scambio di esperienze e realizzazione di contatti, sia tra comunità che con i rappresentanti di istituzioni e della società civile.

Al seminario hanno partecipato i rappresentanti delle comunità coinvolte nel progetto, presentando le attività del progetto

I rappresentanti delle comunità coinvolte hanno partecipato al Seminario Internazionale Los desafíos de la implementación del Convenio 169 en Chile tenutosi presso la Universidad Diego Portales a Santiago il 5 e 6 ottobre 2009. Le applicazioni della convenzione 169 della OIT sono centrale per il riconoscimento dell’uso .

Seminario La tecnología digital utilizada para lograr la ordenación sostenible de los recursos naturales en contextos multiculturales, 4 novembre 2009, Centro Transdisciplinario de Estudios Ambientales y Desarrollo Humano Sostenible y el Instituto de Ciencias Sociales de la Universidad Austral de Chile, Valdivia. I tecnici del nostro progetto, Gerardo Berrocal e Rodrigo Huaquilao, hanno partecipato presentando le metodologie utilizzate per la raccolta ed elaborazione dei dati e il modello di lavoro

Rete tra Istituzioni

L’esecuzione del progetto ha permesso di stringere legami tra varie organizzazioni che operano nell’ambito della gestione di aree protette. I rapporti con le due istituzioni sono già stati analizzati nel precedente rapporto, di seguito riportiamo solo un aggiornamento:

Cesagen, University of Lancaster (UK)[7] Attualmente il progetto Community Resource Management Planning in the Maichin River Valley[8] è terminato. L’Università di Lancaster al momento sta realizzando un progetto di  collaborazione internuniversitaria con l’Universidad Austral di Valdivia. (vedi sopra “Seminario La tecnología digital utilizada para lograr la ordenación sostenible de los recursos naturales en contextos multiculturales”)

Observatorio Ciaudadano[9] La collaborazione con è continuata attraverso l’integrazione delle metodologie e dei tecnici del nostro progetto in altri progetti che l’Observatorio sta realizzando  nelle aree di Currarehue appoggiando la tavola di negoziazioni sui diritti per lo sfruttamento dell’energia Geotermica nelle aree delle comunità assegnati dal governo a una impresa e geotermico. Ono continuate le attività di formazione sui diritti di cittadinanza, raccolta di testimonianze storiche, metodologie partecipative e gestione del territorio.

En in fase di stipula una convenzione tra Observatorio, CISAI e Circolo Amerindiano

Ampliamento delle aree di attività

Currarehue/Reigolil

Dopo il Trawun[10] del 13 Marzo 2009 tra le comunità dell’area Coñaripe incluse nel progetto e alcune comunità dell’area della valle del fiume Maichin (Currarehue)[11], la collaborazione è proseguita con la partecipazione dei nostri tecnici alle attività di inventario e selezione delle registrazione audiovisive e completamento delle riprese per la realizzazione di un documentario, e nel completamento del lavoro di georeferenziazione e inserimento dei dati nel GIS risultato dal precedente progetto realizzato nell’area dalla sull’area per supportare la discussione sulle implicazioni socio ambientali relative allo sfruttamento dell’energia geotermica dell’area.

Quinquen

Nell’area di Quinquen[12] è in atto un interessante processo di gestione del territorio delle comunità originarie e la realizzazione di una area protetta indigena chiamate Parque Comunitario Pehuenche[13] della comunidad de Quinquén, nel progetto sono coinvolti enti locali, enti regionali, WWF Chile.

Le famiglie dell’area dopo aver ottenuto la restituzione delle terre hanno iniziato una interessante sperimentazione di proprietà comune attraverso la non suddivisione, dichiarando l’area parco indigena e attivando iniziative di ecoturismo e conservazione della biodiversità secondo principi tradizionali Mapuche. In questo progetto è coinvolto l’Observatorio che ha chiesto la partecipazione dei nostri tecnici per applicare le metodologie di rilevo e elaborazione dati messe a punto nel nostro progetto, per la documentazione audiovisiva e la formazione di operatori locali.

L’area è di estremo interesse perché rappresenta una delle più avanzate esperienze Mapuche nella gestione comunitaria di aree protette e per le potenzialità come fonte di competenze, conoscenze e abilità acquisite nella gestione di aree protette.

Georeferenziazione

Le attività di georeferenziazione dei confini, delle tipologie di vegetazioni e dei siti di interesse socioculturale, ed elaborazione della cartografia GIS sono state terminate ed è stata consegnata la bozza di relazione finale (in spagnolo).

Per la realizzazione delle carte topografiche digitali e dei Sistemi Informativi Territoriali è stato utilizzato il software Arc-Gis

Attività realizzate

  • Inserimento nel GIS dei rilievi relativi ai confini delle tre comunità previste (Juan Chañapi, Juan Caripan, Carlos Antimilla) e dei dati relativi a: delimitazione delle aree si proprietà attuali, confini dei Titulos de Merced, aree di uso tradizionale, confini del parco e altre proprietà private. Sono state elaborate le varie mappe relative ai confini e realizzata una analisi delle ipotetiche aree di sovrapposizione.
  • Inserimento nel GIS dei punti relativi ai siti culturalmente significativi per le comunità, con indicazione dei toponimi e elaborazione delle relativa mappe.
  • Inserimento nel GIS dei dati georeferenziati relativi ai rilievi sul terreno di tipologie di vegetazione, uso del suolo,  delle sorgenti delle risorse idriche ed elaborazione delle relative mappe.

Inoltre, utilizzando tecniche avanzate di analisi ed elaborazione di immagini satellitari sono state realizzate le seguenti carte topografiche

  • Caratteristiche morfologiche del territorio
  • Classificazione di specie vegetali presenti
  • Caratteristiche di uso del territorio

Tutta la cartografia realizzata costituirà una base fondamentale per le future negoziazioni e per la gestione sostenibile del territorio.

Area Comunicazione Sociale

Il processo di formazione in itinere del gruppo di comunicazione sociale è praticamente terminato. A causa della sovrapposizione tra normali lavori agricoli e la frenetica attività necessaria per il rilievo dei confini durante l’estate australe scorsa, gli ultimi due laboratori di formazione sono stati realizzati durante il periodo invernale e la partecipazione ne ha risentito notevolmente.

E’ stata realizzata una copia di backup di tutte le principali registrazioni ed è in fase avanzata il montaggio dei video.

Parallelamente è continuata la documentazione di eventi rilevanti e il montaggio dei notiziari e documentari.

Come riflessione, notiamo che il calo nella partecipazione alle attività coincide con il responso negativo di CONADI sulle sovrapposizioni nelle proprietà (vedi paragrafo Negoziazioni, pag 3). Le persone più attive nel gruppo e la sede dove venivano svolte le attività del gruppo di comunicazione sociale appartenevano alla comunità di Traitraico.

Ricerca

Nel periodo Febbraio – Aprile 2009 due ricercatori del CISAI hanno realizzato la ricerca etno-linguistica sotto la direzione scientifica del prof. Luciano Giannelli. L’obiettivo della ricerca era di individuare termini del lessico etno-botanico con cui i Mapuche definiscono l’ambiente naturale in cui vivono e di testare la metodologia di ricerca elaborata specificamente per questo progetto[14]. Copia dei dati raccolti (interviste, fotografice, registrazioni video) è stata ufficialmente consegnata alle autorità tradizionali delle comunità coinvolte.

Dopo la consegna dei dati da parte dei ricercatori e la redazione di un primo rapporto di ricerca, le informazioni raccolte sono ora in fase di analisi da parte di esperti linguisti per il confronto con i dati raccolti nell’area negli anni dal 1995 al 2007.

Il lavoro di confronto ed analisi è facilitato dalla adozione di una innovativa metodologia di lavoro interamente basata su archivi digitali e il software per l’analisi qualitativa (QDA Qualitativa Data Analysis) Transana[15].

La metodologia sperimentale elaborata durante questa ricerca per l’integrazione tra informazioni etnolinguistiche e dati ottenuti da tecniche di Remote Sensing è stata adottata in altri due progetti orientati alla gestione di aree protette con i quali stiamo collaborando.

Al termine dell’analisi verrà realizzata una pubblicazione.

Situazione locale e criticità

Per una panoramica completa è necessario fare riferimento alle criticità evidenziate nel precedente rapporto di Luglio 2009

Crescente pressione da parte di imprese

E’ evidente una crescente pressione da parte delle imprese del settore turistico, energetico e di sfruttamento delle risorse boschive.

La ‘frontiera’ del modello di sviluppo cileno inteso come sovra-sfruttamento delle risorse privatizzazione totale con conseguente esclusione e marginalizzazione delle fasce deboli e povere ha raggiunto le aree dove stiamo operando, che sino a qualche anno fa rimanevano più isolate. Anche se a livello centrale si osservano timidi segnali di inversione di rotta, con sempre maggiore attenzione alle problematiche della sostenibilità e dell’integrazione tra culture, la cultura di impresa locale in marcia da oltre 40 anni ed ispirata ai principi dei ‘Chicago Boys’[16] si muove ancora senza evidenti freni.

Al momento le criticità urgenti riguardano

  • Risorse idriche che sono sottoposte a un processo  di privatizzazione che sta generando un vero fenomeno di ‘caccia alle sorgenti’.
  • Costruzione di rifugi nelle zone confinanti tra parco e comunità, destinate ad accogliere turisti.
  • Concessioni di sfruttamento geotermico nella valle del fiume Maichin (Currarehue)

Nell’area di Currarehue sono state assegnate da parte del governo centrale concessioni per lo sfruttamento dell’energia geotermica, mentre nell’area di Coñaripe si ha notizia della di costruzioni di rifugi e casette nelle zone alte del parco.

E’ importante evidenziare che il problema non sta in se nel turismo o nello sfruttamento della energia geotermica o idrica, a parte la privatizzazione dell’acqua che deve esser considerato un bene comune, ma nella assenza di reale dialogo, consultazione e coinvolgimento degli abitanti e comunità locali, che si trovano o si troveranno a subire le pesanti conseguenze di un processo unilaterale e sostanzialmente estrattivo senza rilevanti ricadute positive per il territorio

Nei casi in cui questo dialogo è stato cercato, si evidenziano usi strumentali da parte di imprese e enti di persone che in realtà non sono rappresentative delle comunità locali o d’altra parte rappresentanti legittimi che vengono sconfessati dagli stessi appartenenti alle comunità per le più diverse ragioni. E’ evidente che questa situazione favorisce la violazione dei diritti fondamentali delle comunità mapuche e di altri contadini non mapuche alimentando un crescente malcontento, la tensione, la disgregazione del tessuto socioeconomico e creando potenziali aree di instabilità.

Elementi evidenti di disgregazione del tessuto sociale delle comunità sono il crescente tasso di alcolismo, esteso anche ad adolescenti, il tasso di migrazione giovanile, e la frammentazione delle organizzazioni comunitarie.

Definizione dei confini, negoziazioni e organizzazioni comunitarie

La verifica dei confini attraverso la georeferenziazione ha portato a scoprire che, se non emergono nuovi elementi rilevanti,  non esistono sovrapposizioni tra titoli di proprietà vigenti, come invece ritenevano le autorità tradizionali. L’illusione di un primo veloce successo si è quindi infranta, portando una diffuso senso di sconfitta.

Il nuovo percorso tracciato con le istituzioni che appoggiano localmente è verso il riconoscimento dei diritti collettivi ancestrali, un percorso lungo e difficile. L’assenza di sovrapposizione tra territorio del Parque Nacional Villaricca e Titulos de Merced ha portato anche un’altro effetto. Alcune persone delle comunità vedevano nella ‘restituzione’ dei territorio una occasione di ottenere vantaggi personali, rivendicando successivamente la proprietà su vari appezzamenti di terreno in quanto discendenti dell’originale intestatario. Gli specialisti legali dell’Observatorio hanno precisato che i Titulos de Merced furono intestati a una persona  in quanto rappresentante della comunità (da qui il nome delle varie comunità) e non in quanto privato, quindi sono da considerarsi titoli collettivi, e che in ogni caso, anche se potesse essere interpretato come titolo di proprietà individuale, l’appoggio dei progetti alle rivendicazioni è subordinato ad una clausola di uso collettivo di eventuali territori recuperati.

L’effetto è stato una riduzione della partecipazione di alcune famiglie alle attività, dato che le illusioni di vantaggi  personali a breve termine sono state infrante

Al di la di questi effetti legati al raggiungimento di una situazione chiara e definita, dobbiamo distaccare che, laddove è stata compresa l’importanza di una azione coordinata e collettiva da parte di tutte le famiglie, è iniziato un processo di coordinamento tra le varie organizzazioni presenti sul territorio.

Sul significato di progetto di cooperazione allo sviluppo

Nel precedente rapporto avevamo evidenziato la difficoltà di comunicare che questo tipo di progetto non distribuisce direttamente denaro o beni materiali, ma realizza documentazione, azioni di formazione e supporto volte a rafforzare o generare una base documentale oltre che competenze ed esperienze per uno sviluppo sostenibile del territorio. L’associazione dei concetti progetto/distribuzione di denaro o benefici materiali è evidentemente legata a una esperienza continuata di pratiche assistenziali da parte di enti e organizzazioni che operano nell’area. Questa rappresentazione, abbinata a una economia di sussistenza e alla cronica mancanza di denaro liquido rende difficile la partecipazione costante e spontanea di rappresentanti delle comunità, mentre sarebbe facile ottenere una presenza ‘interessata’, ma comunque inutile.

Possiamo dire che la criticità su questo punto sia in fase di risoluzione, in parte perché alcuni hanno compreso i benefici di questa attività saranno al lungo termine, mentre le persone interessate solo a benefici personali si sono allontanate.

Competenze per la gestione di progetti

Altra categoria di problematiche evidenziate era relativa alla difficoltà nel gestire un progetto direttamente con le comunità senza utilizzare organizzazioni non governative intermediarie per la parte burocratico amministrativa.  Purtroppo alcune delle persone più capaci nella gestione delle pratiche amministrative facevano parte del gruppo portatore di interessi personali che si sono allontanate dalle attività o mantenute al margine, per cui è stato necessario iniziare nuovamente il processo di formazione.

Le difficoltà di fondo sono generate da carenze e difficoltà in:

  • Redazione di testi e nella comunicazione scritta.
  • Amministrazione e rendicontazione.
  • Uso del computer.

Sarebbe necessaria e auspicabile la realizzazione di corsi specifici.

Dobbiamo un’altra volta distaccare l’impegno personale di Gerardo Berrocal, il responsabile della formazione nel settore audiovisivo, che ha assunto il ruolo di coordinatore di campo e di amministratore come sempre spendendosi ben oltre i propri compiti per risolvere i problemi. In ogni caso valutiamo positivamente l’esperienza realizzata, che ha consentito di valorizzare risorse umane locali e ottenere come valore aggiunto la formazione di competenze ed esperienze nella gestione di progetti.

Processo di riorganizzazione a livello locale

Nel precedente rapporto avevamo evidenziato un processo di disgregazione e frammentazione delle organizzazioni Mapuche intra e inter-comunitarie, sia tradizionali che moderne, in atto nell’area[17]. Oltre ad una progressiva deriva di alcuni dirigenti e autorità tradizionali verso interessi personali o familiari. Importante evidenziare che il processo è in atto in molte aree del Cile e dell’America Latina in generale, indipendentemente dall’esecuzione del nostro progetto (vedi anche pag. 7, Crescente pressione da parte di imprese).

La situazione attuale del paese è caratterizzata da una forte fluidità e da organizzazioni con obiettivi e modalità di rapporto con lo stato molto diverse. In alcune aree le organizzazioni più radicali e ideologizzate si stanno disintegrando generando un proliferare di organizzazioni con interessi specifici sui territori.

La frammentazione delle comunità locali comporta la difficoltà, da parte delle istituzioni e delle imprese di individuare gli interlocutori con cui dialogare, e spesso gli interlocutori vengono sconfessati proprio dalle persone che dovrebbero rappresentare.

Il moltiplicarsi di organizzazioni locali non è necessariamente negativo. In vari casi le piccole organizzazioni, portatrici di interessi di varie categorie, si sono alleate per raggiungere obiettivi comuni.

L’allargamento delle attività del progetto anche ad altre aree ci ha permesso di monitorare situazioni molto diverse. Emblematico l’esempio dell’area Currarehue, dove di fronte alle concessioni per lo sfruttamento dell’energia geotermica, tutte le organizzazioni locali (ong, ambientaliste, di piccoli agricoltori, comunità costituite legalmente, comunità tradizionali ecc) si stanno riunendo in una mesa (tavolo) per stabilire strategie congiunte. Le difficoltà di dialogo tra organizzazioni così diverse sono elevate, ma al momento il processo sta dando i primi risultati.

Da dirigenti a mediatori territoriali

Il ruolo del ‘dirigente’ è stato interpretato troppe volte nel senso letterale della parola, favorendo attitudini di comando e di presa di decisioni autoritarie. Sta emergendo una nuova generazione di operatori che agiscono assumendo un ruolo di mediazione e rappresentanza del territorio e che si riconoscono nei metodi partecipativi, nelle proiezioni a lungo termine e nei benefici comunitari. Sono tutt’ora in atto, in alcune aree, interessanti processi di aggregazione e nascita di reti tra diversi attori e organizzazioni presenti nelle comunità tradizionali.

E’ di vitale importanza continuare ad appoggiare  e sostenere questi attori e processi per favorirne il consolidamento.

Conclusioni

Consolidare collaborazioni con altre organizzazioni e collaborare a progetti con obiettivi simili in in altre aree ci ha permesso di attivare una rete di scambi di esperienze nella quale i partecipanti ai progetti diventano attori principali e le organizzazioni nazionali e internazionali assumono sempre più un ruolo di supporto tecnico e consulenza.

In questi ultimi mesi si è consolidata della rete delle organizzazioni non governative e di istituzioni tradizionali che intendono partecipare ad un processo volto alla gestione sostenibile di aree protette.

Link:

Sito Centro Interdipartimentale di Studi sull’America Indigena dell’università di Siena (CISAI )  www.unisi.it/cisai

Sito informale sul progetto:  https://sites.google.com/a/unisi.it/mapuche/

Sito Centro Studi Americanistici “Circolo Amerindiano”    www.amerindiano.org

Documenti citati:

Malfatti, Fabio 2009 Formazione istituzionale, ricerca e documentazione per lo sviluppo agroforestale sostenibile delle comunità mapuche dell’area di Coñaripe, Cile, pp. 49 – 59, Quaderni di Thule VIII, Atti del XXX Convegno Internazionale di Americanistica, Centro Studi Americanistici “Circolo Amerindiano”, Perugia. Link auto archiviazione:  https://sites.google.com/a/unisi.it/mapuche/Home/schedario/malfatti_f_progetto_mapuche_chile.pdf



[1] Data la latitudine sud dell’area interessata dal progetto, le attività durante il periodo maggio-settembre sono molto ridotte a causa delle piogge e del freddo che rendono difficili gli spostamenti.

[2] Il documento è disponibile nel sito del progetto: http://sites.google.com/a/unisi.it/mapuche/ sezione documenti

[3] Sospensione dell’Iscrizione del Parco di Villarrica al catasto nazionale in attesa di definizione dei confini e della verifica di eventuali sovrapposizioni tra titoli di proprietà, Il risultato è stato ottenuto anche grazie all’interessamento diretto della segreteria della presidenza della Sig.ra Michelle Bachelet,

[4] La definizione giuridica del possesso della terra da parte dei Mapuche è iniziata nel 1860 con l‘emissione dei Titulos de Merced e con le Escrituras de Comisario, Questi titoli sono assegnati per terre comuni date in concessione o donate alle popolazioni originarie dallo stato Cileno. Una delle differenze tra i due titoli sta nel trasferimento della proprietà (Titulos de Merced) mentre le Escrituras de Comisario sono concessioni d’uso, dove la proprietà rimane allo stato.

[5] Corporación Nacional de Desarrollo Indigena, sito internet: www.conadi.cl

[6] Relazione avanzamento lavori luglio 2009: a pag. 3 e pag. 8, criticità n.4.

[7] Per maggiori informazioni: http://www.genomicsnetwork.ac.uk/cesagen/

[8] Per maggiori informazioni: http://darwin.defra.gov.uk/project/15028/

[10] incontro tradizionale tra autorità Mapuche per discutere su tematiche politiche

[11] Currarehue è situata a est nord est del vulcano Villarrica, all’imbocco della valle del fiume Maichin. Dista circa 100 km da Coñaripe ed è la principale cittadina dell’area. Reigolil dove si è tenuto l’incontro è situato nel cuore della vallata del fiume Maichin e si raggiunge percorrendo altri 40 km di strada sterrata.

[12] La valle della comunità di Quinquen è situata a ovest nord ovest di Lonquimay, circa 130 km in linea d’aria a est nord est di Temuco.

[14] Per ulteriori dettagli vedere relazione inviata a Luglio 2009

[15] Il software Transana è realizzato dalla  università del Wisconsin (www.transana.org) un articolo in Italiano sulle funzionalità del programma può essere reperito all’indirizzo:

https://www.fabiomalfatti.it/documenti/Il_software_per_analisi_qualitativa_TRANSANA_scheda.pdf

[16] Il Chile viene considerato l’esperimento più riuscito di applicazione in America Latina del neoliberalismo estremo della scuola economica di Chicago. Il modello economico fu applicato durante il regime di Pinochet dai ‘Chicago Boys’ un gruppo di economisti cileni che formati a Chicago.

[17] Alcuni fanno coincidere l’inizio del processo di divisione alla decadenza dell’organizzazione Consejo de Todas las Tierras, attribuita alla morte di uno dei Lonko fondatori e capo carismatico José Luis Huilcamán, avvenuta nel settembre 2005.

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