Contaminanti e qualità della compost

Salve a tutti,  dato che sto collaborando alla stesura di un progetto sul compostaggio, userò questa pagina come ‘accumulatore’ di appunti, informazioni e notizie.

Uno dei temi interessanti è:

“Quanto influisce sulla qualità finale della compost la presenza di contaminanti nei materiali in ingresso”.

in pratica: Che cosa accade al prodotto finale se in ingresso al processo di compostaggio abbiamo materiale prodotto dallo sfalcio di di scarparte di autostrade, o residui di potature di alberi trattati con pesticidi?

inserisco alcuni riferimenti e aggiornerò questo tema (Segue, clicca su leggi tutto)

Ad una prima ricerca emergono alcuni link generici. Non ho ancora trovato un link che chiarisca direttamente il tema, se qualcuno ha suggerimenti isnerisca un commento o mi scriva e io li inserirò nella pagina.

Uso di sistemi di compostaggio per la bonifica dei siti contaminati: in questo sito parlano di varie tecniche tra le quali il compostaggio per la bonifica di terreni comtaminati. Nella bibliografia ci sono alcuni riferimenti utili.  http://www.metea.uniba.it/database/tecnologie/compostaggio.htm

riflessione del 2005 sul Uso del compost in agricoltura: una causa e un rimedio dell’inquinamento dei suoli da elementi tossici www.arsial.it/portalearsial/FertiLIFE/pdf/Abstractzappa.pdf

Compost Veneto: progetto Regione Veneto e vari enti nella produzioen di compost, In porgetto interessante, probabilmente vari spunti su cui rifletter http://compost.venetoagricoltura.org/

Ricerca testi scientifici “compost” in sito: http://venetoagricoltura.regione.veneto.it

   http://venetoagricoltura.regione.veneto.it/perl/advsearch?title=&title_srchtype=ALL&authors=&authors_srchtype=ALL&abstract=&abstract_srchtype=ALL&keywords=Compost&keywords_srchtype=ANY&subjects_self-%3E{merge}=ANY&conference=&conference_srchtype=ALL&department=&department_srchtype=ALL&editors=&editors_srchtype=ALL&refereed=EITHER&publication=&publication_srchtype=ALL&year=&_satisfyall=ALL&_order=byyear&_action_search=Ricerca

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Farina fatta in casa (Google non mi capisce)

Ieri ho fatto un po di ricerche sui sistemi di macinatura dei cereali. Cercavo modi di fare farina in casa e tecnologie appropriate.

In Italiano ho trovato dei mini mulini a pietra elettrici (sono grossi come un frullatore) http://www.naturalia.it/it/mulini-a-pietra/macina-cereali/mulini-con-motore-elettrico.html     questi sono prodotti per persone molto esigenti (macinatura a pietra ecc. ecc.)  quindi abbastanza cari. http://www.veganhome.it/forum/cucina/farina-autoprodotta-con-macina-cereali/[

Dopo oltre due ore passate al computer in spagnolo e italiano, ho deciso di passare all’inglese e tra i primi 5 risultati  ho trovato due articoli molto interessanti:
http://www.wikihow.com/Make-Rice-Flour

E’ inutile, ecco perchè il mondo anglosassone ci batte: perdono meno tempo in stupidaggini, oppure Google non capisce bene le atre lingue e non trova quello che cerco.
http://www.recipetips.com/kitchen-tips/t–1034/home-flour-milling.asp

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Emergenza Nord Africa, I percorsi di accoglienza diffusa

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Emergenza Nord Africa, I percorsi di accoglienza diffusa, Analisi e Monitoraggio del sistema.

E’ il primo studio approfondito realizzato in Italia sulla condizione delle persone che sono giunte in Italia a seguito della guerra in libia. Un lucido sguardo sul sistema di accoglienza diffusa della Regione Toscana, che seppur con grandi problemi, sembra aver riportato i migliori risultati.

Articolo sulla ricerca su www.creasiena.it

Pdf liberamente scaricabile dal sito della Regione Toscana http://servizi.regione.toscana.it/osservatoriosociale/
Volume a cura di Fabio Bracci con Contributi di:
Gabriele Tomei, Approfondimento. Il focus group visto dal conduttore
Fabio Malfatti Effetti “collaterali” del monitoraggio: il ricercatore come comunicatore
Enrico Brandi, Alcune fonti strutturali di criticità nelle relazioni tra operatori ed ospiti
Gaia Colombo, Dopo l’emergenza: proposte, azioni e  criticità sul tema dell’inserimento lavorativo. Spunti dal  lavoro sul campo

download full book: http://servizi.regione.toscana.it/stelback/moduli/repository/getfile_img1.php?id=22561

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Risolto: Problemi nel download di articoli

Mi scuso, ma per un piccolo errore di configurazione durante un aggioranmento, parte degli articoli e i documenti sono rimasti non accessibili agli utenti non registrati.

Il problema è stato risolto e ora tutti gli articoli sono nuovamente disponibili.

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Cile: articoli pubblicati

Tutta la documentazione è reperibile sul sito ufficiale del progetto realizzato sulla piatafortma UNISI 2.0: : sites.google.com/a/unisi.it/mapuche

di seguito i principali articoli realtivi al progetto

Malfatti, F. 2008, “Formazione istituzionale, ricerca e documentazione per lo sviluppo agroforestale sostenibile delle comunità mapuche dell’area di Coñaripe, Cile” pdf (198 Kb)

Presentazione del progetto e primi risultati

Malfatti, F. 2009, “Aggiornamenti sul progetto: Formazione istituzionale, ricerca e documentazione per lo sviluppo agroforestale sostenibile delle comunità mapuche dell’area di Coñaripe, Cile” Pdf (220 kb)

Primo rapporto di avanzamento lavori sul progetto

Altri articoli derivati dal progetto:

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Le attività di ricerca previste nel progetto Formazione istituzionale, ricerca e documentazione per lo sviluppo agroforestale sostenibile delle comunità mapuche dell’area di Coñaripe, Cile ci hanno consentito di affinare una metodologia di integrazione tra dati registrati in formato digitale (video, audio, fotografia, dati GPS), l’uso di software per l’analisi qualitativa di dati audiovisivi (Transana) e SIT (GIS), per realizzare una cartografia del territorio che rispettasse il punto di vista delle comunità mapuche coinvolte nel progetto, ma anche quello dei vari attori coinvolti (istituzioni, organizzazioni non governative, ricercatori). Ne è scaturita un’interessante ipotesi metodologica in fase di sperimentazione che integra dati etnografici, etnobotanici, remote sensing e rappresentazioni cartografiche digitali.

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Malfatti, Fabio, 2011, “Sviluppo sostenibile, etnografia, GIS e fonti orali:
la sfida dei saperi tradizionali”, in: 2011, Krippendorf, Klaus e La Rocca, Gevisa, “Ricerca qualitativa e giovani studiosi, Atti del Convegno Internazionale RiQGios-2011”, Università “Kore” di Enna, 1-2-3- sett. 2011, pp. 221-229, Social Books, Palermo ISBN: 978-88-95279-18-13

Abstract/riassunto


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I saperi ‘privatizzati’: quanto ci costa accedere al sapere?

Vi siete mai trovati a dover scaricare un reale articolo scientifico? Quante volte averte trovat oqualcosa che era veramente interessante per approfondire un tema e visiete dovuti fermare di frotne alla richiesta di 25 € per scaricare un articolo di poche pagine?

Quanti ricercatori di paesi in via di sviluppo o di Università con pochi fondi possono accedere all’universo degli articoli rinchiusi nelle banmche dati di noti nomi?

Eppure questi articoli sono stati finanziati con soldi pubblici di tutti i contribuenti del mondo. E non scadiamo nel dire “Noi paghiamo e il sapere è nostro” perchè chiunque abbia un po di soldi può accedere q quagli articoli, ma il pagmaneto non va certo a rinpinguare le casse degli stati che hanno finanziato o delel Università.

Vi rimando alla riflessione su http://pensierocatena.blogspot.it/2012/07/il-sapere-incatenato-pubblicazioni.html,    dove potrete troavare anche alcuni approfondimenti.

Per altre informazioni vi rimando a

Science Commons      http://www.creativecommons.it/     http://creativecommons.org

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Paraguay a rischio: presidente Lugo destituito

Riporto questo articolParagauyo del Mininotiziario America Latina n. 21/2012 di Aldo Zanchetta (leggi tutto) che condivido quasi pienamente. Il collegamento con le basi militari USA lo ritengo un po’ azzardato. Penso che le ragioni vadano cercate molto vicino, nelle risorse minerarie e agricole presenti nel Gran Chaco del Paraguay, in un movimento di campesinos tipo Sem Tierra che inizia ad essere fastidioso e nella penetrazione da parte di multinazionali agricole (e non solo) in un territorio con poche regole. Non possiamo dire che Lugo sia stato un presidente ‘rivoluzionario’, ma certamente la direzione era meno conservatrice dei precedenti governi. Sufficiente a condannare un presidente. Non dimentichiamo che nella confinante Bolivia, agli inizi del secolo scorso un presidente è stato ‘suicidato’ solo per aver tentato di mettere una tassa sull’alcool.

In tutto il mondo stiamo assistendo a una riduzione dei diritti e a una continua violazione dei fondamentali ‘ragioni’ tipo il referendum sull’acqua in Italia.

E’ importante che questa situazione venga monitorata e tenuta sotto controllo, il Paraguay è da molto tempo un paese isolato con poca attenzione internazionale e per questo è il centro di molte vicende poco chiare.

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Barbarani, “Chi ha ucciso Lumi Videla” L’ambasciata Italiana e il Cile di Pinochet

copertina libro

Il libro di Emilio Barbarani “Chi ha ucciso Lumi Videla” é la storia di un lungo periodo di tensioni e attività all’interno dell’Ambasciata Italiana a Santiago del Cile. La storia inizia nel dicembre 1974, poco più di un anno dal colpo di stato dell’11 settembre 1973, con il quale i militari, con l’appoggio della CIA rovesciano il governo di Salvador Allende, regolarmente eletto con elezioni democratiche nel 1970, e instaurano la dittatura militare di Augusto Pinochet.

E’ un periodo di brutale repressione in vari paesi Sud America, volta a stroncare una coscienza popolare che si stava allora risvegliando, rivendicando il diritto ad una vita decente ed alla partecipazione. Cile, Argentina, Bolivia, Brasile, Paraguay, Uruguay e Peru sono i paesi più noti dove con l’Operazione Condor è stato attuato un vero e proprio genocidio con oltre 70.000 vittime tra uccisi e dispersi. Sistema era volto all’eliminazione fisica di tutti gli oppositori prevalentemente individuati nei simpatizzanti di sinistra e del partito comunista, ma che ha coinvolto intellettuali e persone sospettate di essere simpatizzanti di idee troppo democratiche e progressiste. Il Cile è anche stato il laboratorio della sperimentazione del modello neoliberalista della Scuola di Chicago in una delle forme più estreme, applicato appunto dai Chicago boys, una generazione di intellettuali formatesi a Chicago.

Barbarani porta lo sguardo lucido ed appassionato e illumina la quotidianità del personale diplomatico di quegli anni, sui rapporti tra le istituzioni e racconta quelle storie sconosciute ai più, di azioni e iniziative prese a rischio della propria incolumità. Lo sguardo di un protagonista del periodo in cui la Calle Miguel Claro 1359, (sede dell’Ambasciata Italiana) per molti era l’unico simbolo della speranza, l’ultimo luogo che ancora accoglieva rifugiati, perpetuando una tradizione che fa onore al nostro paese.

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Abstract: Sviluppo sostenibile, etnografia, GIS e fonti orali: la sfida dei saperi tradizionali

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Traditional knowledges can be a valuable resource for sustainable development, scientific research and land management. The article describes some of the experiences gained during the activities of the project: “Institutional training, research and documentation for the sustainable agroforestry development of the Mapuche communities of Chile”, focusing on the integration between methods of ethnography, like oral sources recording, qualitative analysis software like Transana, remote sensing and GIS. Trying to maintain a critical approach, are proposed some of the observations that emerged during the two years of work on the methodologies, the problems related to data and research outputs use and applications, and about the role of researchers in applied research projects.

Riassunto

I saperi tradizionali (traditional knowledges) possono essere una risorsa rilevante per lo sviluppo sostenibile, la ricerca scientifica e la gestione del territorio. L’articolo descrive alcune esperienze maturate durante le attività del progetto “Formazione Istituzionale, Ricerca e Documentazione per lo Sviluppo Agroforestale Sostenibile delle Comunità Mapuche del Cile”, focalizzandosi sulle sperimentazioni di integrazione tra strumenti metodologici tipici dell’etnografia, come la registrazione delle fonti orali, i software per l’analisi qualitativa (Transana), i dati provenienti da remote sensing e i GIS. Parallelamente, cercando di mantenere un approccio critico, vengono riproposte alcune delle riflessioni emerse durante i due anni di lavoro sugli strumenti, sui problemi legati all’uso dei dati raccolti e ai prodotti delle ricerche e più in generale sul ruolo dei ricercatori nei progetti di ricerca applicata.

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Fonti orali e gestione sostenibile del territorio

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L’articolo Tecnologie digitali, rappresentazioni del territorio e ricerca etnoantropologica. raccolgie una prima riflessione e riorganizzaizone delle esperienze di ricerca e dei metodi sviluppati durante il progetto Formazione istituzionale, ricerca e documentazione per lo sviluppo agroforestale sostenibile delle comunità mapuche dell’area di Coñaripe, Cile  (sito del progetto)

L’articolo è stato pubblicato su “Quaderni di Thule”, n. X, Atti del XXXII Convegno Internazionale di Americanistica.

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Abstract

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